All’inizio degli anni ottanta, presso la piccola chiesa di S. Giacomo (vicino alla Standa) Mario Tosin, compianto presidente e punto di riferimento del Gruppo Astrofili Vicentini “Giorgio Abetti” per il ventennio seguente, organizzò in collaborazione col Gruppo Astrofili di Schio (costituitosi verso il 1975) una mostra di fotografie di oggetti celesti, stelle, pianeti, galassie, suscitando subito l’interesse tra i giovani ed i meno giovani che andavano a visitare la mostra. Desiderosi di portare avanti tali iniziative si tennero le prime conferenze dapprima nei bar e successivamente nelle sale parrocchiali, con proiezione di diapositive di oggetti celesti. Si faceva forte il desiderio di avere una stanza per i soci dove poter appendere le immagini e parlare di Astronomia. Sempre per interessamento di Mario trovammo la stanza presso la Casa ex Lattes al Villaggio del Sole, dotata di strutture per organizzare conferenze con astronomi professionisti. L’associazione si ampliava con l’adesione di nuovi appassionati.

Verso la fine del 1985 dai profondi spazi bui del sistema solare, si stava avvicinando sempre più veloce la cometa di Halley. È una cometa periodica che transita al perielio (il punto più vicino al Sole) e quindi relativamente vicino alla terra ogni 75 anni circa. L’ ultima volta transitò nel 1910, ora noi eravamo i nuovi osservatori. Quelle sere di dicembre 1985 con gennaio e febbraio 1986 si videro tutti attivi ad osservare e ad organizzare osservazioni pubbliche. Sempre in quel periodo compilammo il nostro statuto e lo registrammo, grazie al socio Franco Gonella che si assunse l’ onere; Era il 26 gennaio 1986. Il Gruppo Astrofili Vicentini “G. Abetti” era ufficialmente nato.

Con il passare del tempo, l’ormai consolidato G.A.V., cresceva in numero di iscritti e di pari passo crescevano anche gli impegni del gruppo, con le conferenze tenute da astronomi professionisti e con le osservazioni serali aperte al pubblico con i nostri telescopi. Le scuole della città incominciavano ad interpellarci per fare qualche lezione in classe, con proiezioni di diapositive. La nostra attività era rivolta ,ed è rivolta tuttora, principalmente alle scuole primarie e secondarie. Un po’ alla volta incominciò a manifestarsi in noi l’idea di un’osservatorio astronomico.

Una costruzione di questo tipo deve soddisfare alcuni importanti esigenze, anche considerando che i possibili costi erano per noi proibitivi. Deve essere lontana e riparata dalle fonti di luce, deve sorgere su una altura in posizione elevata, possibilmente servita da strade di accesso. Non è facile trovare la combinazione di tutte queste caratteristiche.Ci demmo da fare, girammo in lungo e largo i Colli Berici, ma gli sforzi profusi non diedero risultati. Fortuna volle che un nostro socio, l’ing. Giuseppe Beretta, venisse a conoscenza che il Gruppo Alpini di Arcugnano era alla ricerca di una sede. Il Comune di Arcugnano nella persona dell ‘allora sindaco Dott. Zuin metteva a disposizione il terreno, il geometra sig. Primo Pasetto prospettó la soluzione del problema, indicando il sito dietro le scuole elementari di via S.Giustina. Bisognava costruire un unico edificio con doppia finalitá, con requisiti di ubicazione e costruzione necessari. Incominciava a manifestarsi in noi tutti, la speranza che il nostro scopo divenisse presto realtà. Dopo riunioni, decisioni, carte bollate, notaio e vari inghippi burocratici abbiamo firmato assieme agli alpini la sospirata convenzione ventennale, con possibilitá di rinnovo.

Nell’ottobre 1987 avevamo il progetto dell’edificio, una palazzina con il piano inferiore riservato al gruppo alpini e quello superiore per l’osservatorio. La parte riguardante noi astrofili fu progettata nei minimi particolari dall’ing. Beretta cui va la nostra incondizionata gratitudine. Così prima che terminasse il 1993 avevamo, grazie agli alpini, l’edificio costruito. Nel frattempo, durante i lavori di costruzione dell’edificio, l’ing. Beretta aveva progettato la cupola con una impostazione non tradizionale e dato l’ordine d’esecuzione presso una ditta specializzata. La cupola è stata finanziata dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di VR.VI.BL.AN. La notizia della costruzione era arrivata all’orecchio dell’ing. Giancarlo Beltrame e su sollecitazione del prof. Bertola, astronomo di fama internazionale fece dono del suo telescopio Newton; uno strumento di tutto rispetto e adatto alle nostre esigenze, con uno specchio principale da 300 millimetri e un metro e mezzo di focale, adatto perciò all’ osservazione e alla fotografia. L’ ing. Beretta, con certosina pazienza e capacità, con mesi di lavoro e la collaborazione del socio sig. Bedin, lo rinnovò nelle sue strutture adattandolo al nuovo ruolo.

Con la cupola, il telescopio e l’edificio al termine dei lavori, ormai si andava delineando sempre piú l’osservatorio. Un Sabato mattina del febbraio 1994, due anni dopo la posa della prima pietra, una grossa gru dei Vigili del Fuoco di Vicenza posizionava sulla parte piú alta dell ‘edificio un magnifico guscio di acciaio inossidabile di quattro metri di diametro e del peso di oltre una tonnellata. Eravamo tutti elettrizzati ed orgogliosi per la nuova realizzazione: la cupola, nelle giornate di sole, risplende ed i suoi riflessi si vedono da molto lontano. Agli inizi del 1995 installammo il telescopio.

Da allora migliaia di persone hanno visitato la specola e posato l’occhio all’oculare osservando gli oggetti celesti, molti per la prima volta. Oggi, dopo diverse migliorie e un nuovo telescopio, dono anche questo del compianto ing. Beltrame, possiamo dire di avere realizzato un osservatorio astronomico in piena regola, con una bellissima cupola girevole e un grande telescopio, una realtà culturale per la città di Vicenza, grazie alla umiltà, dedizione e responsabilità di molte persone e soci.