Negli ultimi decenni, l’osservazione dell’Universo ha subito un rapido slancio anche grazie ai molti telescopi lanciati nello spazio. Questi progetti ambiziosi, come Hubble, James Webb e Euclid, sono stati ideati per rispondere ad alcune domande fondamentali, ma soprattutto per permetterci di guardare il cosmo con occhi diversi e da punti di vista diversi.
Se Hubble in più di 30 anni ha rivoluzionato la nostra osservazione dello spazio, regalandoci immagini mozzafiato di galassie lontane e allo stesso tempo degli oggetti più vicini all’interno del nostro Sistema Solare, il suo successore James Webb dal 2022 ci sta permettendo di svelare i segreti dell’Universo primordiale e le atmosfere dei pianeti extrasolari, grazie alla sua vista nell’infrarosso. All’inizio di luglio di quest’anno è stato invece lanciato Euclid, che si dedicherà a indagare le misteriose energia oscura e materia oscura, aprendo nuove prospettive sulla cosmologia.
Come stanno contribuendo questi strumenti, ognuno con le proprie capacità uniche, alla nostra comprensione dell’Universo? Perché ce ne servono così tanti? A quali domande ci permetteranno di rispondere? E quale sarà il loro impatto sul futuro della ricerca astronomica?